“GGHIUDE LA MAMSA, APRE L’ATTANE”
Chiude la mamma,apre il papà
“Ecco il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia” (Lc 12,42). Giunta la pienezza dei tempi, Dio propone il suo mistero di redenzione ad una giovane di Nazaret, Maria, e al suo promesso sposo (cfr Mt 1,18), della casa di Davide, Giuseppe.
Come quello di Maria, anche il consenso di Giuseppe
esigeva una totale sottomissione dello spirito e della volontà. Giuseppe ha
creduto a quello che Dio ha detto; ha fatto quello che Dio ha detto. La sua
vocazione è stata di dare a Gesù tutto ciò che può dare un padre umano: l’amore,
la protezione, il nome, una casa: sposo della Madre del Verbo incarnato, Giuseppe è stato prescelto come “guardiano della parola”. Eppure non ci è giunta nessuna sua parola:
ha servito in
silenzio, obbedendo al Verbo, a lui rivelato dagli angeli in sogno, e, in
seguito, nella realtà, dalle parole e dalla vita stessa di Gesù. Poi, la gioia di ritrovare Gesù nel Tempio in Giuseppe fu
diminuita dal suo rendersi conto che il Bambino doveva compiere una missione per
il suo vero Padre: egli era soltanto il
padre adottivo. Ma, accettando la
volontà del Padre, Giuseppe diventò più simile al Padre, e Dio, il Figlio, gli
fu sottomesso. La sola parola che egli affida a noi è la sua vita e il suo
esempio.
Apre lo sposo di Maria, S. Giuseppe, il ciclo delle feste
nella nostra cittadina. Una delle feste più difficili da organizzare,visti i
mesi di lavoro impiegati per realizzare il falò e il giorno della festa.
Soprattutto questo 2008 che la festa è arrivata con quattro giorni d’anticipo
del solito, ovvero il 15 marzo, perché il 19 marzo cade nella Settimana Santa.
Il 6 Marzo ha avuto inizio la novena predicata dal Padre francescano Antonio M. Nisi. Il 12 è iniziato il programma civile con la raccolta della legna da ardere
al falò nelle vie del paese, dove erano presenti una dozzina di carri. Il lavoro
più duro del comitato arriva il giovedì prima della festa,quando dal mattino
alle sei fino alla tarda serata, lavora per aggiustare nei migliori dei modi la
“focra”.
Dopo la Santa Messa delle 18.00 di venerdì 14
marzo, partendo dalla Chiesa, ha avuto inizio la processione con le fiaccole,
verso Piazza Giovanni XXIII, dove il falò è stato allestito. L’accensione quest’anno
è avvenuta diversamente dall’anni passato, perchè, con grande bravura del
fuochista, il falò si è acceso grazie ad uno spettacolare gioco pirotecnico
partito dall’interno della canna fumaria ricoperta dalla tanta legna, e che ha
fatto sembrare
il falò un vulcano in eruzione. Erano presenti anche delle
bancarelle, e una sagra della “fedda rossa”, organizzata dal Moto club
centauro. Il giorno dopo, 15 marzo, giorno liturgico della solennità di San
Giuseppe, le Sante Messe sono state celebrate alle 7.00, alle 9.00 ed 10.30,
quest’ultima celebrata solennemente con panegirico dal predicatore.
Al termine della Messa, la processione che come ogni anno è stata arricchita dalle mattre.Una mattra da ammirare è quella organizzata dai bambini dell’Istituto Comprensivo davanti alla scuola elementare, dove sono stati eseguiti anche due canti, L’amico è e Si può dare di più. I numerosi pacchi, al termine della piccola cerimonia, poi sono stati donati alla Caritas parrocchiale. La processione è stata allietata dalla Banda “Città di Monteiasi”, che ha animato anche la serata fino al superbo sparo dei fuochi della ditta del Cavalier Bruscella. Il tutto è terminato intorno alle 22.30.
Da ammirare,comunque la forza di questo comitato,che ogni si prodiga per far si che il Santo venga onorato con una bella festa,cosa che da qualche anno sta avvenendo,sottolineando che è una festa povera dal punto visto economico. (Gianluca Ferrannina)
Falò 1
Falò 2
Processione