(Monteiasi.it
si scusa per il ritardo della pubblicazione della festa di S. Giuseppe , ma un
errore tecnico frutto di frettolosa disattenzione ha rovinato il contenuto
della memory card con foto e video della processione. Le foto che seguono sono
del Comitato S.G. e del parziale recupero della card memory )
S. Giuseppe, tra canti, preghiere e tradizione.
La festa in suo onore ha sempre
avuto una peculiarità rispetto agli altri Santi, e quasi certamente ha una
matrice comune con altri paesi a noi vicini, in alcuni dei quali è anche Patrono
(S. Marzano, Faggiano, Lizzano, Monteparano, ...). Gli aspetti dei
festeggiamenti che ci accomunano, sia pure con modalità diverse, sono il falò e
la Processione del Santo per le vie del paese davanti a "tavole" imbandite di
cibo e reso disponibile, dopo la benedizione, a quanti in onore del Santo
vogliono mangiarne (Nei tempi passati i bisognosi, i viandanti, ).
Della nostra Comunità S. Giuseppe è festeggiato con la tradizionale semplicità che è propria del Santo, e se ancor oggi continua a essere il primo appuntamento festoso dell'anno , lo si deve ad un Gruppo, prevalentemente famigliare da sempre devoto al Santo, che costituito in Comitato dei festeggiamenti permette la continuità della tradizione.
La festa di quest'anno, 18 il Falò e 19 marzo 2010 la Processione, ci è sembrata più ricca e più partecipata, e se alcune innovazioni organizzative introdotte saranno mantenute e migliorate, S. Giuseppe continuerà ad essere un atteso appuntamento di festa religiosa e civile.
Momento emozionante l’uscita della statua del 1780,ubicato
ancora oggi nella confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario, restaurata
insieme ad un’altra statua del patriarca San Giuseppe del 1867,grazie al
contributo dei fedeli,dell’amministrazione comunale e del comitato
festeggiamenti stesso.
Nello scorrere dei giorni che precedono la festa,si è alternato
il duro lavoro del comitato per raccogliere la legna nelle campagne,e il giro
delle case,per la tradizionale raccolta dell’olio. La novena predicata da Padre
Giuseppe Nardelli,dell’ OFM del convento di San Pasquale in Taranto, apre il
programma religioso dei festeggiamenti,che entra nel momento cruciale la sera
del 18 marzo, dopo la Santa Messa Vespertina delle ore 18, con la fiaccolata e
l’accensione del falò in Piazza Giovanni XXIII. L’allestimento del falò è curato
personalmente dai componenti del comitato,secondo una tradizione risalente agli
anni ’40 e ’50.
In questa Piazza le lunghe lingue del falò illuminano e riscaldano la grande festa dal sapore di sagra paesana. Punti di ristoro (fedde rosse), musiche folk, divertimento per bambini, estemporanea di pittura a tema… A riguardo un ruolo come sempre importante anche quest’anno lo ha svolto l’Anonimo74 con il suo Programma “Falò e Colori 2010”
Nel giorno della solennità di San Giuseppe, il 19 marzo, dopo la
Santa Messa con panegirico delle ore 10.30, l’uscita della processione con
l’artistico simulacro per le vie del paese. lungo le quali erano state allestite
da famiglie devote 18 “mattre”; tavolate imbandite che un tempo servivano a
sfamare i poveri e i mendicanti che arrivavano a Monteiasi per rosicare un po’
di pane e pasta con le cozze. La
tavolata più partecipata, perché curata da
bambini e ragazzi,anche quest’anno quella dell’istituto comprensivo Leonardo Da
Vinci, con i bimbi che si sono esibiti anche con il canto “Aggiungi un posto al
tavola” di Dorelli.
Come da Programma la festa è stata chiusa nel cielo di "Montemarino" ancora una volta da uno spettacolare gioco di fuochi pirotecnici curati dalla grande Ditta del Cav.Bartolomeo Bruscella. A tal proposito è parere comune dei monteiasini che i "fuochi" di S. Giuseppe siano da alcuni anni tra tutte le feste locale i più apprezzati. Ovviamente un grande elogio va fatto al comitato e a tutti i suoi componenti uno per uno, che va di generazione in generazione, con Donato Marinelli e Antonio Nigro,che hanno preso l’eredità addirittura dai loro nonni. Circondati anche da alcuni giovani, questa è la festa più ricca di tradizioni e folklore, e anche la più dura da organizzare, visto il lungo lavoro fisico che necessita per renderla fattibile. (G. Ferrannina)
Falò Processione