Il Patrono  ,  la Fede

 

 

La presenza religiosa a monteiasi nasce con il suo primo nucleo abitativo, e si lega tuttuno con la storia della sua comunità.

Risalendo infatti al più lontano periodo ufficialmente noto, rileviamo già la presenza di una struttura dedicata al culto religioso cattolico. Ciò sarebbe testimoniato dalla relazione del 1578 di Mons. Lelio Brancaccio.

Inizialmente, come si legge nella relazione , le Funzioni per la salute dell'anima, venivano svolte all'interno di una chiesa di proprietà degli Antoglietta - sia pure non ufficialmente autorizzata dalla Curia di Taranto -da un prete che, all'occorrenza, veniva appositamente da Grottaglie.

La Fede che però animava quella piccola comunità, era già tale da indurla alla costruzione di una nuova e più conveniente chiesa. Essa fù infatti realizzata il 1615 su suolo offerto dal Barone Pompeo Antoglietta, e dedicata pure essa a S. Giovanni Battista, così come lo era la già succitata chiesetta.

Questo culto del S. Giovanni Battista, l'Arch. Giovanni Matichecchia lo fà risalire alla presenza nella zona , sia pure per un breve periodo , dei Giovanniti dell'ordine Gerosolimitani, detti Cavalieri di Malta.

Ciò nonostante però non fù il Battista a diventarne il protettore ma il SS. Crocifisso , per motivazioni che si mescolano tra leggende e avvenimenti narrati.

Si racconta infatti che il crocifisso destinato a Galatone (LE) - ove pure lo si festeggia Patrono - e proveniente da Napoli  presso cui era stato acquistato , dopo una sosta per ristoro quì a Monteiasi  da parte degli uomini e buoi che lo trasportavano ,non volle più staccarsi dal posto ove era stato poggiato. Ciò fu inteso come segno miracoloso , e la statua del Crocifisso rimase così a Monteiasi, diventando il punto di riferimento spirituale più alto per i cittadini di quella piccola comunità , i quali impararono a venerarlo con sempre più crescente fede.

Una versione però più documentata e meno leggendaria ( vedi manoscritto di F. P. Lotta ) , ma non per questo meno densa di significati religiosi , lega la nascita del culto al Crocifisso quì a Monteiasi al dono , fatto al Reverendo dell'epoca D. Giovanni Antonio Teia , di un Crocifisso. Esso fù donato dal gesuita Padre Giulio Pignatari a conclusione della Santa missione, effettuata nel 1616 insieme al Rev. Padre Gabriele Mastrilli , per accrescere negli abitanti la devozione alla SS. Maria Vergine del Rosario. Missione che come si vedrà porterà alla costituzione della Congregazione del SS. Rosario , con bolla di fondazione ottenuta da Roma nel marzo del 1618.

La intensità della fede e l'attaccamento al SS. Crocifisso , sarà testimoniata nei decenni che seguirono , da una partecipazione della comunità alla vita associativa delle Congregazioni del SS. Rosario ( 1618 ) e del SS. Sacramento ( 1640 ) , e da tutte le manifestazioni di vita religiosa alle quali , così come riportato nel manoscritto di F. P. Lotta , il paese aderiva in modo corale . Ma è testimoniato anche dall'impegno di tipo economico che una comunità , quasi esclusivamente contadina , ha profuso nella realizzazione di quanto si è reso necessario per la costruzione della chiesa , le molteplici riparazioni , gli arredi e quant'altro ivi compreso i fastosi festeggiamenti in onore del Patrono. Tutto ciò è sempre testimoniato dal succitato manoscritto.

Tutt'oggi , nonostante i 400 anni trascorsi , nonostante le distrazioni date da una società del benessere che spesso allontana dai sani valori , nonostante la vita facile al peccato , i Monteiasini conservano intatto un rapporto profondo di amore, di timore , di genetica devozione verso il loro SS. Crocifisso , anche quando il loro stile di vita non lo dà a vedere.

E sarà forse per l'amore-timore del potente Figlio in Croce che con non minore passione ha imparato , sin da quel 1618 , ad amare Sua Madre , Maria Vergine del Rosario.

Infatti le feste civili-religiose che con grandepompa il paese celebra ogni anno , sono quelle del Crocifisso (il 3 maggio ed il 14 settembre) e della Madonna del Rosario ( la II sttimana di ottobre ).

Così intensa è la partecipazione dei monteiasini a queste celebrazioni , che il non esserci , lo stare lontani , procura una sofferenza nel cuore. Sarà per questo che , soprattutto il 14 settembre molti monteiasini  tornano , sia pure per pochi giorni , per esserci , per venerare il loro Crocifisso , per chiedergli aiuto per Sè o per persone care , per chiedergli perdono per le tante volte che lo offendono.

Anche questa è Fede.