(da
Giovanni MATICHECCHIA)
MASSERIA
TAVERNA
CHIESA
DI S. GIOVANNI BATTISTA
La
stazione del Sovrano militare Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni, sorge su un
terreno di proprietà privata, al di sopra di antiche preesistenze site
nell'attuale Masseria Taverna, localizzata nell'immediata periferia ovest del
centro abitato, nel periodo successivo al trasferimento della sede da Rodi a
Malta nel 1525.
Tale
evento determinò infatti lo spostamento degli itinerari marittimi dei
cavalieri, con l'abbandono del porto di Brindisi e l'attivazione di nuovi
rapporti con quello di Taranto, localizzato nel Mar Piccolo.
La
nostra Taverna posta nell'ambito di un preciso itinerario costituisce quindi
un importante avamposto militare per la difesa,
controllo del territorio e la raccolta e trasformazione dei prodotti
agricoli (olio, vino, grano, ecc.) destinate alle truppe dell'Ordine,
da inviare tramite il tratturo S. Giovanni-Mar Piccolo, al molo battendieri,
ove avveniva il carico sulle imbarcazioni.
Giova
rammentare che sino al XII secolo, esisteva sulle rive del Mar Piccolo una
badia benedettina, molto probabilmente sul luogo del Convento
dei battendieri fondato nel XVI sec., le cui monache nel secolo
successivo si trasferirono nel convento di S. Giovanni Battista nella
città vecchia.
Da
questo riscontro storico si può affermare con sufficiente sicurezza che lo
stesso porto nel Mar Piccolo era di proprietà dell'ordine benedettino dal
quale trasse origine il sacro Ordine di S. Giovanni Gerosolimitano.
Il destino della Commenda o grancia monteiasina, sorta dopo
il 1525, segue le sorti dell'Ordine cavalleresco fino alla battaglia
di Lepanto del 1571, ove i cavalieri raggiungono il massimo della
notorietà con la sconfitta del nemico turco, che segna invero, l'inizio della
loro decadenza militare.
Difatti cessato il pericolo sareceno che minacciava la sicurezza dei
pellegrini diretti al S. Sepolcro venne a ridursi il potere di difesa
esercitata dei cavalieri di
Malta che, ridotti in numero, gradatamente abbandonarono le sedi periferiche
per concentrarsi nell'isola mediterranea tenuta fino
all'invasione napoleonica del 1798.
È
presumibile pertanto che nel periodo compreso dal 1572 al 1578
la commenda sia stata abbandonata dai cavalieri. Tale ipotesi può
essere confermata dall'assenza di riferimenti all'Ordine durante gli
interrogatori nella santa visita del 1578 del Brancaccio.
Dal punto di vista compositivo il complesso militare, composto
da Chiesa, depositi, magazzini, trappeto e giardino, circondato in
origine perimetralmente da muraglia ad andamento mistilineo, dotata
probabilmente di camminamento di ronda, le cui residue parti basali,
sono perfettamente visibili sul lato afferente il canale ove
risulta cospicua la presenza di frammenti ceramici del `500.
Probabilmente
esisteva un sistema difensivo di torri, e bastioni,
asserita verbalmente da Emanuele Esposito, di cui purtroppo non
rimane alcune documentazione.
Appare
comunque evidente che solo uno scavo sistematico all'interno dell'area
compresa nella cinta,
potrà dare una esauriente risposta e conferma alle ipotesi sollevate, e far
luce su un'importante pagina della storia di Monteiasi.
Si può pertanto ritenere che la stazione militare dei cavalieri di
Malta in Monteiasi, debba collocarsi in un periodo storico durato
circa 50 anni, quando dopo l'esodo dei Giovanniti, i braccianti e
contadini al servizio dell'Ordine, rimasti sul luogo, diedero inizio
alla fondazione di un vero e proprio casale, passato sotto la famiglia
Antoglietta.