cenni di storia monteiasina
(da Ciro CARETTA) In seguito a ricerche, indagini ed osservazioni del territorio circostante l’abitato, Monteiasi rivela un passato interessante e si propone laboratorio di connotazioni storiche particolari, legati da un filo ben visibile nella sua evoluzione nel tempo.
La "PALUMMARA" ad ovest del paese, sito in una posizione di forte difesa naturale, mostra nel suo complesso archeologico, tutti i segni del suo passato neolitico indi la presenza del periodo ellenico ed infine la conquista romana.
Il periodo neolitico è caratterizzato da reperti litici, da abbondante pietrame proveniente da strutture interrate di abitato e da focolari ancora evidenti. La ceramica rivela impasti grossolani con superfici decorate da impressioni ordinate da linee brune e motivi decorativi a fasce rosse.
Il filo del percorso storico ci porta all’epoca dei Baccanali -- l’adorazione nella zona ricca di pregiati vigneti, del dio DIONISIO – testimoniato da frammenti di statuette votive e forme di tempietti monopteri dedicati al culto del dio del vino e dell’ispirazione, festeggiato da processioni tumultuose e da balli licenziosi ed orgiastici (TIASOS) delle Baccanti, citati da Tommaso Nicolò D’AQUINO (Delle delizie tarantine).
E’ a questo periodo (200 A.C.) che Ciro CARETTA attribuirebbe l’origine del Toponimo con il quale in seguito continuò ad essere denominata la zona: MONOS TIASOS (letteralmente zona sacra).
Segue il periodo dell’impero romano, i quali per ragioni storiche-strategiche, oltre che commerciali, svilupparono reti viarie di grandi collegamento.
Ed è al passaggio in zona di un tratto di collegamento alla Via Appia che si deve forse la nascita di un insediamento atto a cogliere le opportunità "commerciali" (ristoro) date dal passaggio di viandanti.
E si deve quindi a quel periodo tardo Impero Romano il Parcus Tabernae, stazione di posta (Barco della Taverna) prossimo oggi all’abitato.
L’anello di congiunzione con il medioevo è attestato da un alto muro portante, ben conservato nella parte posteriore del palazzo ducale, in pieno centro storico, un tempo detta masseria di Monteiasi (1478 - Archivio di Stato di Lecce)- nel XV secolo già di proprietà della famiglia
ANTOGLIETTA - e la esistente masseria della Taverna (ex Parcus Tabernae).Ed è proprio dalla fine del 1400 che la storia di Monteiasi diventa più leggibile e documentata, sebbene alcuni passaggi potranno essere meglio datati e chiariti da ulteriori ricerche.
(da Arch. Giovanni MATICHECCHIA) Sempre dovuto all’essere punto di incrocio tra due strade di rilevante importanza –
una proveniente da nord, cioè dal versante adriatico seguendo l’itinerario Pozzo Guaceto, Madonna della Mutata, Masseria Groncio, Giulianello e Monteiasi; l'altra, la gia' citata Via Appia Sub-lato (iniziava da Taranto, Via Marrese, e passante per Monteiasi si collegava con la Via Appia per Brindisi), che proseguendo per la contrada Bove portava anche per San Marzano, Sava, Maruggio -, è naturale supporre, in quel punto nodale di collegamento anche con il porto di Taranto in mar piccolo, l’esistenza di un posto con organizzazione, per il ristoro e sosta per i cavalieri o viandanti, dotato di luogo per la preghiera.
Il Barco della Taverna, nato come già detto per assolvere a tali funzioni fin dal tardo Impero Romano, ha quindi avuto una storia antica, e quasi certamente aspetti costruttivi modificati nel tempo. Ma è dagli inizi del 1500 che la storia della Masseria della Taverna si arrichisce inquanto per mezzo secolo circa essa diventa Stazione del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni, chiamati
CAVALIERI DI MALTASi può allora sostenere che tale
masseria della Taverna insieme all’altra masseria divenuta poi Casale e successivamente Palazzo Ducale (distanti tra loro 400 mt. sulla stessa via di congiungimento alla Via Appia) rappresentano i riferimenti più certi da cui si può far data per i primi nuclei abitativi che daranno poi vita al paese e alla comunità di Monteiasi.